Trecento Cunico da tutto il mondo riuniti ad Asiago. Il sogno di Barth Cunico di vedere radunati il più alto numero di suoi omonimi là, da dove sono partiti i loro antenati in cerca di fortuna, ha avuto un successo che lo stesso organizzatore non credeva possibile.
«Da quel primo incontro di otto Cunico avvenuto qualche anno fa negli Stati Uniti, dove noi, appassionati della genealogia del nostro cognome, abbiamo confrontato i nostri appunti, non avrei mai pensato di raccogliere una così massiccia risposta», dichiara Barth. In realtà, il lavoro di raccogliere migliaia di dati, metterle assieme e trarne qualche cosa di concreto, ha richiesto ben quattro anni.
«Partendo da informazioni raccolte qua e là da mia zia Gina - continua Barth - ho voluto approfondire la storia della mia famiglia e ho raccolto informazioni anche di famiglie Cunico non direttamente collegata alla mia. Ho allargato la ricerca fino al raduno all’Hotel Sporting di Asiago».
La passione di Barth ha coinvolto molti altri Cunico: in qualsiasi posto andassero, che fosse per lavoro o per vacanza, la prima cosa che facevano era ricercare i Cunico nell’elenco telefonico. Bill Cunico, cugino di Barth, ammette di aver scelto luoghi di villeggiatura in base alla presenza di qualche Cunico che puntualmente andava a trovare. I parenti di Barth hanno passato centinaia di ore su internet cercando il cognome e hanno spedito più di duemila lettere ai Cunico sparsi nel mondo. Un’opera certosina che ha prodotto una trentina di alberi genealogici poi esposti ai convenuti.
I partecipanti non sono arrivati solo da quei paesi che per decenni hanno accolto gli emigranti altopianesi, come il Nord e Sud America, l’Australia o la Svizzera; c’era persino un Cunico da Singapore, con tanto di occhi a mandorla, discendente di Domenico, ingegnere che progettò il primo tunnel che collega la città con la terraferma. Domenico, oltre alla famiglia creata a Singapore, ne aveva un’altra in Germania. Parenti lontani che allegramente si sono ricongiunti con un abbraccio sotto il cielo azzurro domenicale di Asiago.
Nella foto: Cunico Bortolo Cornola 1837-1910 con la divisa Garibaldina, la via Garibaldi si chiama così perché Bortolo abitava lì, a seguire il figlio Cunico Giuseppe con la sua famiglia.