6 Settembre 2006
Accoglienza calorosa per il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, che per la prima volta nella storia del paese, si è presentato nella Sala dei Quadri del Municipio asiaghese alla popolazione e al Consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria, per far conoscere il nome del candidato da lui prescelto per l’incarico di parroco dopo le dimissioni di mons. Antonio Bortoli.
La scelta del vescovo è don Roberto Bonomo, nato nel 1949 proprio ad Asiago e quindi con molta probabilità risulterà gradito alle Vicinie (ovvero l’insieme dei capifamiglia). Don Bonomo vanta già una lunga carriera nella diocesi partendo da vicario a Selvazzano nel ’74 fino alla sua ultima destinazione, prima della probabile nomina ad Asiago, come parroco a Crespano del Grappa. Il sacerdote è stato ritenuto il più idoneo all’incarico perché come ha spiegato mons. Mattiazzo, «Conosce bene il territorio e le esigenze della comunità cristiana asiaghese, ed è sicuramente l’aspirante più all’altezza dei compiti importanti che comporta questo incarico. Tenuto conto del fatto che nelle ultime consultazioni è stato presentato un solo candidato e che quello attuale mi è parso di gran lunga il migliore, ho ritenuto superfluo aggiungerne altri. Lo propongo quindi alla vostra considerazione e alla vostra votazione».
Il regolamento del giuspatronato prevede anche la possibilità di presentare più candidati, opzione che il consigliere comunale Giancarlo Bortoli avrebbe personalmente preferito, senza peraltro contestare la decisione del vescovo Mattiazzo. «Il regolamento del 1804 - spiega Bortoli - prevede tanto la proposta di più candidati, con l’indizione di comizi, quanto l’elezione uninominale. Nel corso dell’Ottocento ci sono state elezioni in una forma e nell’altra». Da più di un secolo tuttavia il candidato è stato unico, anche se non sempre è stata raggiunta la maggioranza dei capifamiglia.
Dopo aver percorso brevemente la storia della giuspatronato, mons. Mattiazzo ne ha riconosciuto il valore anche attuale: «La sua validità oggi si vede con una luce nuova, ovvero quello del dialogo tra parrocchia e Comune per il bene sociale e spirituale di tutta la comunità».
La procedura, come prevede il regolamento comunale che si rifà al diritto dello “Jus Patronatus” concesso al capoluogo altopianese nel 1580 da papa Gregorio XIII, come ha rievocato il sindaco Andrea Gios. Da allora però è la prima volta che il vescovo in persona si presenta all’appuntamento.
In realtà questa cerimonia è solo la prima parte di un iter che prevede in seguito vere e proprie elezioni, concordate con la Prefettura. Si svolgeranno probabilmente in ottobre. Tutti i capifamiglia della parrocchia saranno chiamati ad esprimere il loro consenso verso l’aspirante arciprete di San Matteo.
È una storia antica, tutto comincia nel 1393, quando gli asiaghesi spostando la vecchia chiesa di legno dal Khirkecchele (dove c'è ora il Parco della rimembranza) al luogo attuale e edificandola a loro spese e col loro lavoro e dotandola di una canonica conquistarono il diritto ad eleggere un loro rettore. Così come capitò qualche secolo dopo (inizi del '500) per San Rocco e per la chiesa di Sant’Antonio della frazione Sasso. Nel 1579 i governatori eletti dal popolo di Asiago chiesero al vescovo Federico Cornelio in visita pastorale di avere conferma dal Papa dei loro diritto, così venne ufficialmente concesso nel 1580 da Papa Gregorio XIII.
Al parroco, scelto da una terna di nomi (in uso fino al 1885), gli abitanti di Asiago garantivano il sostentamento. Ed era la stessa comunità a fornire un cavallo per raggiungere i luoghi più lontani della parrocchia (ancora adesso le spese di manutenzione del Duomo di San Matteo sono a carico del comune di Asiago). Col procedere dei tempi anche il vescovo di Padova (diocesi che sovrintende Asiago) ebbe necessità di conoscere il territorio (che forniva lana grezza fin dall'epoca romana) e le istanze che vi arrivavano. Il Cardinale Bellarmino nel 1603 autorizzava così la pubblicazione di una catechismo scritto in lingua cimbra e altri vescovi autorizzarono il consumo dei prodotti caseari delle uova il venerdì (giorno di "astinenza e digiuno") visto il proibitivo costo per chi abitava in montagna dell'olio e del pesce.
La peculiarità di Asiago - con qualche contrasto - ha conservato per i capifamiglia il diritto di elezione del parroco, infatti, l’avvicendamento del parroco prevede una particolare procedura: il vescovo propone alla comunità civile il candidato ritenuto più idoneo alla guida della parrocchia di San Matteo di Asiago. I voti dei capifamiglia approveranno o meno il candidato.
Domenica 8 Ottobre 2006
Alta l’affluenza alle urne per eleggere il nuovo vicario del Duomo
Un plebiscito dai capifamiglia Il 95% ha scelto don Bonomo
Eletto con voto quasi plebiscitario il nuovo parroco di Asiago. Con un voto di preferenza di 94,84%, corrispondenti a 938 votanti sì, don Roberto Bonomo ha conseguito ieri in tarda serata il favore dei capifamiglia per il posto di vicario del Duomo di San Matteo.
Altissima anche l'affluenza alle urne poste nella sala consigliare del Municipio cittadino con la partecipazione di 989 aventi diritto, con 35 no e 14 schede nulle. Grande soddisfazione espressa sia dall'amministrazione comunale sia dal consiglio parrocchiale che avevano sollecitato la popolazione ad usufruire del “Jus Patronatus” dando ragione a chi aveva difeso questo diritto acquisito sei secoli fa ma recentemente messo in discussione da alcuni che lo ritenevano un retaggio del passato oramai reso non necessario.
Il consiglio parrocchiale invece aveva richiamato i capifamiglia al loro dovere asserendo che «il voto serve a sostenere con la pratica effettiva e il suo uso un diritto storico acquisito che è anche espressione di grande accoglienza, di fiducia e di sostegno verso il Candidato a nuovo parroco di Asiago ».
Don Roberto Bonomo è nato ad Asiago nel 1949 e entrò giovane nel seminario di Padova. Una volta consacrato sacerdote nel luglio del 1974, ha ricoperto numerosi incarichi parrocchiali tra cui Selvazzano, San Sebastiano, Fellette di Romano e Crespano del Grappa. Inoltre don Bonomo è stato molto attivo nelle attività diocesane ricoprendo incarichi importanti in seno all'Azione Cattolica e al Consiglio Presbiterio Diocesano.
Ora lo aspetta il compito di pastore della comunità cristiana asiaghese, parrocchia impegnativa ma come ha detto mons. Antonio Mattiazzo nel presentare il candidato egli «conosce bene il territorio e le esigenze della comunità ed è la persona più all'altezza dei compiti importanti che comportano questo incarico».
Tutto Asiago aspetta con braccia aperte per riaccogliere questo suo figlio ed intanto ha onorato la sua nomina con le campane suonate a festa. Tra qualche giorno la presentazione ufficiale alla cittadinanza e la firma del contratto con il Comune come prevede il regolamento comunale all'articolo 69 fin dal 1804 e mai più modificato.