Le sgargianti divise dei maestri di sci hanno fatto da sfondo alla conferenza stampa che la Scuola Sci Asiago ha organizzato nella Sala dei Quadri del municipio di Asiago, per celebrare i suoi 60 anni di attività. All'appuntamento erano presenti il sindaco di Asiago dott. Andrea Gios, il vicesindaco e assessore al turismo avv. Roberto Rigoni, l'assessore allo sport Guido Carli, l'assessore provinciale al turismo Dino Secco, il presidente regionale dell'Amsi-Associazione maestri di sci italiani Bruno Zanvit, il presidente del Collegio regionale maestri di sci Roberto Pierobon e il presidente del Consorzio turistico Asiago 7 Comuni Domenico De Guio, oltre naturalmente al direttore della Scuola Sci Asiago, Carlo Arduini, assieme a tutti i trenta maestri della scuola.
Carlo Arduini, ha ripercorso la storia dell'associazione, ricordando i pionieri dello sci alpino sull'Altopiano che nell'inverno 1945/46 diedero vita alla Scuola Sci Asiago, la prima dell'Altopiano e una delle prime in Italia. Uno di loro, l'ottantanovenne Gino Rigoni Nappa (nella foto storica in allegato, durante una lezione nel 1951), era presente in sala e ha ricevuto da Arduini una targa da parte della Scuola sci. Arduini ha sottolineato in particolar modo come sia importante vincere le tendenze alla disgregazione tra le varie realtà turistiche altopianesi (comprese quelle tutt’ora in atto presso le scuole sci) che rappresentano un punto di debolezza, e tornare invece a ragionare in un'ottica di unitarietà e collaborazione.
Il sindaco ha ringraziato la Scuola Sci Asiago per il suo importante ruolo svolto in ambito turistico: “Il vostro entusiasmo – ha detto Andrea Gios rivolgendosi ai maestri – consente di compensare il gap che ci divide da altre realtà montane, delle quali fatichiamo a reggere la concorrenza, spesso sleale. Ma non è questo il momento di fare polemica, bensì di ringraziarvi per l'amore che dimostrate verso il vostro sport e la nostra terra”.
“Mi auguro – ha affermato Roberto Pierobon – che le scuole sci sappiano mantenere (e in alcuni casi, non certo quello di Asiago, recuperare) quel ruolo centrale che hanno sempre saputo svolgere nei paesi di montagna, dove il maestro di sci rappresenta un punto di riferimento, come il sindaco, il parroco o il farmacista”.
Bruno Zanvit si è augurato che presto possa arrivare la tanto attesa neve, e che i maestri di sci possano tornare a sfoggiare sulle piste “quel distintivo che ci contraddistingue in Italia e nel mondo”.
“Dobbiamo saper fare fronte a tutte le nuove esigenze del mercato – ha commentato De Guio – perchè le tecniche sciistiche sono diventate molteplici e il turista non viene più in montagna solo per imparare a sciare. Il maestro di sci deve quindi diventare un punto di riferimento turistico tutto l'anno e non solo d'inverno”.
A chiudere la carrellata di interventi l'assessore provinciale al turismo Dino Secco: “Asiago – ha spiegato Secco – è la prima località turistica della provincia di Vicenza. In tutta la provincia si muovono 2 milioni e 200mila turisti l'anno, dei quali 800mila solo sull'Altopiano. Dispiace per i fenomeni disaggregativi che a volte si verificano, ma in ogni caso non sono moltissime le associazioni che arrivano a festeggiare i 60 anni di attività. L'Altopiano sta vivendo una nuova primavera grazie a iniziative sia pubbliche che private e a progetti di nuovi impiani che potranno riportare l'Altopiano al ruolo di punta nel turismo invernale che ha avuto anni addietro”.
Al termine della conferenza stampa sono state consegnate delle targhe di riconoscimento da parte di Carlo Arduini a Gino Rigoni Nappa, da parte del Sindaco di Asiago e da parte di Zanvit a Carlo Arduini.
Correva infatti l’anno 1932 quando nel primo corso per diventare maestri di sci in Italia un giovane appassionato sportivo asiaghese ottenne il diploma con la matricola Fisi n. 16.
Mario Bonomo è stato il primo maestro di sci ad operare sull’Altopiano e uno dei primi nel Veneto, sportivo di pura razza (d’estate faceva anche il maestro di tennis al Millepini) potremo definirlo come uno dei primi veri operatori turistici che Asiago abbia avuto, primogenito di una stirpe che nel momento storico epocale del secondo dopoguerra (correva l’anno 1946) è diventata per la prima volta una famiglia, quella a cui sentiamo di appartenere noi maestri e che si chiama Scuola sci Asiago.
La storia ci insegna che nel 1946 insieme a Mario Bonomo costituirono il nostro sodalizio anche Luigi Benetti, Giovanni Caneva e Gino Rigoni “Nappa”, l’ultimo dei quali abbiamo il piacere di avere ancora tra noi presente in questa sala, tutti giovani atleti provenienti dalle due discipline della neve a quel tempo molto in voga: il salto con gli sci e il fondo.
A costoro si aggiunsero negli anni a seguire molti altri ex atleti e appassionati tra i quali ricordiamo Giuseppe Muraro, Enrico Forte, Bernardo e Vittorio Benetti, Carla Rossi ed anche alcuni altri grandi campioni come Cristiano e Rizzieri Rodeghiero e più recentemente Fabrizio Tescari.
Negli anni che seguirono la Scuola Sci Asiago si allargò di pari passo con lo sviluppo dei moderni impianti di risalita che nel periodo degli anni sessanta e settanta stavano prosperando sulle cime dei monti altopianesi e che portando a sciare migliaia di persone ogni inverno avevano contribuito in maniera determinante all’affermazione turistica dell’intero Altopiano.
Era quello il periodo d’oro del turismo invernale asiaghese, periodo in cui si moltiplicavano ogni anno i turisti e i clienti per i maestri di sci non mancavano mai...
Tutto il sistema turistico invernale locale in quegli anni procedeva speditamente verso lo sviluppo qualitativo dell’offerta ed Asiago, con i suoi alberghi e le sue strutture sportive allora all’avanguardia, era divenuta un punto di riferimento di valore assoluto nel panorama nazionale.
Con il crescente sviluppo del lavoro le sedi della Scuola sci Asiago si andarono moltiplicando e così dopo il Bellocchio e il Kaberlaba sorsero gli Ekar, le Melette, i Larici e così via, costringendo gli allora dirigenti a organizzare tutto il lavoro in una sede centrale ad Asiago che venne costituita in via Matteotti.
Ma purtroppo dopo i fasti turistici degli anni sessanta, per tutto il nostro territorio le cose si fecero più difficili. Vuoi per la nascita delle tante nuove località che si ponevano sul mercato come concorrenti, vuoi per l’enorme sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni, vuoi per le politiche che non hanno saputo sviluppare in maniera adeguata sul nostro territorio la qualità e la quantità dei servizi, la risultante fu una sensibile contrazione di frequentazione del nostro Altopiano.
Anche la Scuola Sci Asiago cominciò a fare i conti con questa realtà e quella che era rimasta per anni una sola grande famiglia iniziò a divedersi e a dare vita a nuove autonome aggregazioni di maestri, che fondarono gran parte delle Scuole sci oggi esistenti sull’Altopiano. Le scissioni furono in alcuni casi anche dolorose e provocarono a lungo fratture tra i maestri che contribuirono sicuramente a creare quel panorama disaggregato di singole realtà turistiche indipendenti che ancora oggi si fa fatica a riportare sotto un’unica ottica di sistema integrato.