Pellegrinaggio all'Ortigara nel 90° anniversario dell'ANA
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12 Luglio 2009
«Dobbiamo parlare poco; qui fra queste montagne e queste rocce che hanno visto il sangue di molti giovani scorrere ciò che conta è ascoltare il silenzio dei caduti. Loro parlano al nostro cuore con la parola di Dio che ha un linguaggio universale e che si rivolge a noi con la sua potenza e grazia».
Con queste parole monsignor Rino Massella, cappellano militare della sezione alpini di Verona, ha commentato le due funzioni religiose, prima alla Colonna Mozza dove è scritto “per non dimenticare” e quindi alla cerimonia di Monte Lozze.
Sono passati 90 anni da quando è nata l'associazione nazionale alpini e 92 dalla battaglia dell'Ortigara. Ancora nel 1920 la neonata associazione degli alpini aveva giudicato come luogo ideale per le adunate nazionali proprio la vetta dell'ortigara dove hanno trovato la morte, nell'adempimento del loro dovere di soldati, molti giovani di entrambi gli eserciti che si sono confrontati corpo a corpo.
«In questi 90 anni - ha ribadito il celebrante - gli alpini sono sempre stati fedeli alle consegne avute dai loro padri e da quanti sono caduti fra queste montagne insanguinate nella difesa della patria e delle istituzioni ed hanno chiesto con il loro sacrificio di non essere dimenticati».
A portare il saluto dell'Associazione alle migliaia di persone che anche quest'anno non sono mancate all'appuntamento il presidente nazionale Corrado Perona. Nel salutare la delegazione austriaca ha detto che «questo pellegrinaggio non sarebbe così festoso e sentito se mancassero i nemici di un tempo ed ora amici che partecipano ora alle missioni di pace fianco a fianco. Non si può - ha detto ancora Perona che ha ricordato le 213 medaglie al valore del medagliere nazionale - essere nemici per una vita. Quando arriva il momento giusto bisogna sapere stringere la mano e stabilire un nuovo patto di amicizia e fraternità. Oggi più che mai siamo tutti europei e siamo accumulati dagli stessi valori e dagli stessi ideali per il mantenimento della pace».
Alla cerimonia hanno presenziato molti sindaci, l'assessore regionale Elena Donazzan e il consigliere regionale Roberto Ciambetti, il vice presidente della Provincia Dino Secco e il comandante delle truppe alpine Gen. Primiceri.
Quest’ultimo ha ribadito l'importanza del perenne ricordo e della commemorazione di quanti qui fra queste montagne, hanno combattuto ed hanno trovato la morte. «Ci sono dei valori nella vita - ha detto il gen. Primiceri - per i quali vale sempre la pena di sacrificarsi, soffrire ed anche in alcuni casi morire». L'intera cerimonia è stata accompagnata dal coro alpino “La Preara di Lubiano” di Verona.