È la seconda puntata a Casa di Beniamino per il Premio Sportivo di Don Mazzi alla prima edizione 2012 e, per la seconda volta (dopo il 18 aprile scorso quando sono stati premiati i campioni dello sport), accade qualcosa di meraviglioso: il mondo dello Sport, mantovano soprattutto ma non solo (vicentino, veneto, emiliano e bresciano), ha accolto l'invito di Don Mazzi e del suo staff a ragionare e promuovere i valori dello sport per i giovani come strumento di prevenzione al disagio giovanile e come proposta positiva per una scuola con più sport che aiuti i ragazzi a diventare grandi e a prendere le proprie responsabilità.
La serata, organizzata insieme al Coni provinciale di Mantova e al neonato Pana-thlon di Mantova, premia istituzioni, aziende e società provenienti da Vicenza, Mantova, Brescia e Parma ma non tralascia di pensare al terremoto del ferrarese e all'attentato di Brindisi con le parole di Don Mazzi.
I primi premi vanno ad alcune società sportive distinte per l'impegno dello sport per tutti, per la promozione nelle scuole e il lavoro con le giovanili nelle categorie pallavolo, basket, rugby e calcio: premiata la Volley di Montichiari, 550 iscritti nel veronese e 150 nel bresciano con grande attenzione ai progetti per i più piccoli, a ricevere il premio il presidente Samuele Zambon e Federico Ferrari, responsabile per i progetti giovanili, poi è la volta del team New Best Basket Brescia consorzio di 17 squadre di pallacanestro giovanile, a ricevere il premio il dirigente Mirko Bresciani, quindi il Rugby Colorno in provincia di Parma da molto tempo accanto a Exodus, premiato nella persona di Stefano Cantoni, e la Gabetti Valeggio Calcio, nella persona del presidente Gianni Pasetto, che da un anno porta il logo di Exodus sulla maglia della prima squadra e che risponde sempre volentieri alle proposte di Exodus per le sezioni giovanili (come il Kia Motors).
Poi i premi vanno ad alcune persone speciali:
Franco Sella, Assessore allo Sport del Comune di Asiago (Vicenza) che ha istituito il diritto allo sport gratis per tutti esattamente come il diritto allo studio considerato che “ogni soldo speso nello sport è guadagnato nel sociale” e che ha istituito ore di pattinaggio, sci e atletica obbligatoria per i bambini con l'opportunità di coinvolgere grandi atleti per la formazione e per stimolare da subito l'amore per lo sport;
Cesarino Squassabia, ex-insegnante, allenatore di pallacanestro e responsabile del progetto provinciale “Giocosport” che tanto sta facendo in provincia di Mantova con 204 manifestazioni per la promozione dello sport tra i ragazzini e che regala a Don Mazzi il suo ultimo libro sullo sport e i giovani.
Infine un uomo di azienda Giovanni Paolino, direttore generale Eismann Europa e presidente di Avedisco (associazione delle vendite porta a porta), per aver dato avvio ad un progetto di raccolta fondi da destinare alle società sportive e alla pro-mozione dello sport con Don Antonio non con una semplice donazione ma abbinando il progetto Sport Sociale di Don Mazzi ad un paio di prodotti in due periodi dell'anno importanti (luglio e Natale) per raggiungere cifre considerevoli e sensibilizzare gli agenti e i clienti.
Parte invece dall'attentato di Brindisi Don Mazzi nel suo intervento, per arrivare al cuore del problema di oggi dei giovani dal suo punto di vista e parla direttamente a loro “Il folle che ha messo la bomba davanti ad una scuola diventa il simbolo che voi giovani dovete uscire allo scoperto. Voi avete l'età e la fantasia per cambiare il mondo. Noi adulti non abbiamo la cultura del nuovo, al massimo riscaldiamo il vecchio e cambiamo partito. Questa società ci ha imborghesito il cervello e chiediamo per i nostri figli una casa in centro con due bagni, il lavoro e ogni comfort per non fare fatica. Solo i giovani (e i matti – e sono contento di morire matto) cambieranno le cose perché rischiano e fanno follie. “Cita Cristo e S. Francesco tra i matti cristiani che hanno cambiato il mondo, propone lo sport come un'ora a scuola che libera i ragazzi e gli insegna a dare il massimo e a casa come occasione di stare insieme alla famiglia, e augura ai presenti in nome di Don Bosco, in nome di S. Francesco e di Cristo di toglierci di dosso quest'aria borghese”.
Massimo Giovannelli, 37 volte capitano della nazionale italiana di Rugby che ha portato la squadra a vincere contro la Scozia al 6 Nazioni il 5 febbraio 2000 è presente alla serata e sta sul palco vicino al conduttore e referente di Casa di Beniamino, Giovanni Mazzi: Giovannelli è amico di Don Mazzi da tempo e ha inaugurato il salone di Casa di Beniamino ormai 6 anni fa. “Il giorno della vittoria contro la Scozia abbiamo fatto meta per intere generazioni di rugbisti del nostro Paese che aspettavano questo momento” e ricorda i valori del rugby che sono gli stessi alla base delle idee di Don Antonio come la collaborazione, la lealtà in campo, l'aiuto reciproco.