Mostra: Un’arte senza tempo. La cucina e le sue tradizioni nelle stampe antiche dal XVI al XIX secolo
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Dal 10 dicembre 2016 al 1 maggio 2017 al Museo Le Carceri, l’Amministrazione Comunale di Asiago, Assessorato al Turismo e alla Cultura, in collaborazione con Claudio Ceccato della Bottega delle Arti Stampe Antiche di Padova e l'Associazione Proloco Asiago e Sasso ha proposto una mostra dedicata alla cucina e alle sue tradizioni nella rappresentazione incisoria.
Come la pittura, anche quest’arte si rivela sensibile alle tradizioni popolari e alle abitudini culinarie delle terre d’origine dei maestri incisori e questa mostra focalizza il rilevante ruolo ricoperto dal cibo e dalla sua raffigurazione nelle stampe antiche dal XVI al XIX secolo.
La scelta delle circa duecento stampe esposte, selezionate per la loro rarità e singolare curiosità, si basa su un criterio principalmente iconografico: il leitmotiv è il riferimento al cibo, alla sua preparazione e “al mangiare”. L’allestimento sfrutta la struttura del museo – ex carcere adibito a sede espositiva – per creare numerose sezioni tematiche, ospitate all’interno delle celle del piano terra e del primo piano.
“Il Comune di Asiago e la Bottega delle Arti di Padova - afferma Claudio Ceccato – hanno proposto, per la prima volta in Veneto, un inedito viaggio nell’arte, nel cibo e nei luoghi grazie all’esposizione di un genere come la stampa d’arte non facilmente accessibile al grande pubblico”.
Il visitatore è stato guidato in un percorso che ha inteso affermare che il “cibo è arte”, un’arte tramandata da generazione in generazione, nella coltivazione, nella pesca, nell’allevamento, nella viticultura, e che attraverso le testimonianze artistiche è perpetuata nel tempo, mantenendo vivo il ricordo di tradizioni, gusti e sapori passati.
La mostra attraverso le allegorie dei mesi e delle stagioni per evocare quelle abitudini di epoche ormai lontane sulle quali però ancora oggi si basa la cucina internazionale, affiancate dai più diffusi mestieri che contraddistinguono questo mondo raffigurati in alcune delle più celebri serie incisorie, quelle da Annibale Carracci e di Gaetano Zompini. In questo modo grande rilievo è posto a venditori e mercanti ambulanti e di strada, come fruttivendoli, macellai, fornai ecc.
Una seconda sezione ha visto protagoniste le tavole imbandite, che trovano ampio spazio all’interno degli episodi evangelici dell’Ultima Cena o delle Nozze di Cana, o in raffigurazioni di ambito più popolaresco. A quest’ultimo tema sono dedicate due differenti sezioni, una più spostata verso l’interpretazione nordica della vita in osteria attraverso numerose incisione tratte dai dipinti di Tenier, un’altra ambientata in contesto italiano, soprattutto veneto, che mette in scena incisioni di Giovanni Volpato, Nicolò Cavalli, Francesco del Pedro raffiguranti scene di genere dal sapore fresco e familiare.
L’esposizione ha chiuso con due sezioni dedicate una alla disciplina della caccia, l’altra a quelle stampe che, con estrema precisione scientifica ma con indiscutibile bellezza tecnica e cromatica, rappresentano specie animali e vegetali.
L’importanza di questa mostra ha fatto risiedere, oltre che nella familiarità del tema proposto, soprattutto nella possibilità di ammirare una selezione così accurata di incisioni originali, presentate per la loro bellezza e unicità.
“Le tematiche trattate in questa preziosa mostra d'arte incisoria - afferma l'Assessore al Turismo e alla Cultura Chiara Stefani - ben si prestano a spaziare nelle peculiarità culinarie e nei prodotti tipici del territorio altopianese. Al cuore artistico di questa mostra sono stati pertanto affiancati numerosi eventi per la realizzazione dei quali abbiamo coinvolto diverse realtà locali legate all'arte del cibo e alla conoscenza del centro storico di Asiago e dell'ambiente rurale dei dintorni”.