4444 gradini che uniscono la montagna alla pianura. Questa è una delle opere più incredibili realizzate dalla gente che abitava questi luoghi molti secoli fa: una scalinata fatta costruire nell'epoca del dominio di Gian Galeazzo Visconti, fra il 1388 e il 1392.
La Calà unisce l'Altopiano (precisamente Sasso, frazione di Asiago) con Valstagna, la Valsugana e quindi la pianura pedemontana; la caratteristica singolare di questa “via di comunicazione” è appunto la sua architettura, una serie di 4444 gradini (in origine erano, solamente 4422 ma nel 1498, in seguito all'abbassamento del greto del torrente Ronchi, fu aggiunta un'ulteriore rampa di 22 gradini) larghi circa 2 metri, affiancati da un cunettone per lo scorrimento del legname, prezioso prodotto che i paesi dell'Altopiano immettevano sui mercati della pianura e di cui, soprattutto, fornivano i cantieri veneziani per la costruzione delle navi della Serenissima Repubblica di Venezia.
La Calà rappresenta un esempio pressoché unico di ardimentosa opera di ingegneria umana, incastonata lungo le scoscese pareti ed i vertiginosi strapiombi della Val Frenzela; essa fu di vitale importanza per la sopravvivenza delle genti altopianesi, costituendo per secoli un primario veicolo di scambi e commerci con la pianura. Da alcuni decenni in disuso sotto il profilo commerciale, la Calà è stata recentemente rivalutata come percorso di interesse storico-naturalistico.
Ogni anno in agosto la Calà è teatro di una suggestiva “fiaccolata storica”.