La Prima Guerra Mondiale ha segnato per sempre la storia dell'Altopiano, provocandone il temporaneo spopolamento e segnando così la fine di un'era e l'inizio di una nuova epoca. Molte testimonianze ricordano quell'evento e i segni incancellabili che ha lasciato.
Il Comune di Roana nel 1974 assunse, come stabilito dalla legge, la paternità del Museo per poterne avere il riconoscimento e per trattare con gli Enti Militari la cessione di armi, munizioni ed altro.
Venne deciso di sistemare il Museo nello stabile della ex stazione ferroviaria della Soc. veneta Ferrovie avendone il comune acquistata la sede con tutti gli annessi. Venne iniziata subito la messa in sede di tutto il materiale raccolto. Furono recepite carte e mappe originali: furono riprodotte in formato unico 18x24 centinaia di fotografie.
Previo espletamento della pratiche relative, il Ministero della Difesa assegnava al Museo due cannoni cal. 100/17 (Arsenale di Taranto), vari fucili ed armi individuali ed un proiettore perfettamente conservato cal. 381, italiano, proveniente dall'Arsenale di Verona.
Per parziale donazione due sale furono attrezzate con bacheche in ferro e vetro. Altre bacheche furono commissionate in legno e vetro ad artigianati locali e pagate col contributo comunale e con offerte private.
I lampadari furono costruiti gratuitamente da alcuni amici e queste opere sono soggetto di particolare attenzione in quanto sono costruite usando reperti bellici: canne di fucile, baionette, elmetti, ramponi da ghiaccio, chiodi, catene, ecc. Fino ad oggi il Museo raccoglie oltre 1000 fotografie, una bellissima serie di riproduzioni delle tavole del Beltrame che la Domenica del Corriere emise nel 1965 in occasione del 50° anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia e che fu gentilmente donata. Sono esposti poi oltre 5000 reperti di ogni genere, diversi effetti personali di combattimento sopravvissuti alla Grande Guerra, quali indumenti, decorazioni, attestati ecc. per cui al fabbricato che inizialmente era progettato su 2 piani, è stata aggiunta una sala di 200 mq. Per un totale visitabile di 600mq.
Un reperto importante avuto per una fortuna irripetibile, è stato un proiettile da 420 mml. Austriaco sparato sull'Altopiano dal cannone Barbara piazzato a Serrada (Trento) e rinvenuto inesploso. È il più grosso calibro usato in questa zona: misura 420 mml. Di diametro, m. 1,60 di altezza, pesa q.li 13 e conteneva Kg. 70 di esplosivo. Il museo ospita all'esterno anche una mina antinave ed un cannone contraereo.
Non si possono contare i visitatori del Museo: nella stagione estiva (15 giugno – 15 settembre) con apertura quotidiana, si arriva alle trentamila persone e nella cosiddetta stagione morta (ottobre – maggio) non meno di 50 pullman portano visitatori al Museo; innumerevoli inoltre piccoli gruppi di ex combattenti anche stranieri, familiari di Caduti, scolaresche da tutta Italia.
Tutto quanto catalogato nel Museo si riferisce rigorosamente ad eventi bellici sull'Altopiano dei Sette Comuni durante la prima Guerra Mondiale, anche per tener fede alla denominazione: “Museo Storico della Guerra 1915 – 1918”.
Presso la Questura di Vicenza è depositato un inventario di quanto contiene il Museo, inventario che viene aggiornato annualmente.
Tutte le armi e munizioni sono tecnicamente demilitarizzate dall'Arsenale Militare di Verona che ne è garante.
Tariffe:
€ 7,00 Intero
€ 5,00 Ridotto dai 14 ai 65 anni
€ 3,00 Gruppi di almeno 15 pax e scolaresche
Gratuito per bambini fino ai 6 anni e disabili con accompagnatore
Orari:
dal 15 Giugno al 15 Settembre aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19;
dal 16 settembre al 14 guigno aperto sabato, domenica e festività natalizie (escluso il 25 dicembre e 1 gennaio) dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
Possibilità di apertura infrasettimanale per gruppi organizzati superiori alle 8 persone e scolaresche