Il Museo Archeologico dell’Altopiano dei Sette Comuni Vicentini si trova a Castelletto di Rotzo, a soli 500 metri dal parco archeologico del Bostel.
Il Museo Archeologico nasce dalla volontà di riunire in un unico edificio i numerosissimi reperti rinvenuti in anni di ricerche sistematiche e ritrovamenti casuali avvenuti nel territorio dell’Altopiano. Tali ritrovamenti sono testimonianza di una forte unità storico-culturale di questo particolare ambiente montano, che ha assistito ad una millenaria frequentazione da parte dell’uomo, sin dalla preistoria antica, per lo sfruttamento delle risorse ambientali, dalla selce alla selvaggina, dalla pastorizia al commercio di diverse tipologie di produzioni. In questo modo, l’Altopiano si distingue come area peculiare, dotata di una profonda omogeneità dal punto di vista dell’antropizzazione, con una storia molto articolata, ricca di aspetti unici e ampiamente caratterizzanti, meritevoli dunque di una importante opera di valorizzazione e promozione.
Le finalità culturali del Museo sono dunque la valorizzazione di questa importante specificità, la divulgazione della conoscenza dell’unità territoriale morfologica, ambientale, storica e culturale di questo particolarissimo ed affascinante territorio.
LA COLLEZIONE
Le collezioni esposte sono la prima e diretta testimonianza dell’antichità dell’Altopiano e della sua specificità culturale: una sala è dedicata alla Preistoria antica, con strumenti in selce che narrano la frequentazione dell’Altopiano da parte dell’uomo di Neanderthal, per giungere poi a stanziamenti risalenti al Paleolitico Superiore e al Mesolitico, finalizzati all’approvvigionamento della selce e alla caccia della selvaggina.
Alcune testimonianze si riferiscono poi al Neolitico; per quanto riguarda la Preistoria recente invece, sono cospicui i ritrovamenti che testimoniano villaggi stagionali legati alla pastorizia e alla transumanza.
L’età del ferro, infine, è ben rappresentata dal villaggio del Bostel di Rotzo, noto sito archeologico oggetto di ricerche da parte dell’Università di Padova che ha messo in luce alcune strutture del villaggio risalente alla seconda età del ferro (V-I secolo a. C.), a cui è dedicata un’intera sala, data la sistematicità degli scavi effettuati sul sito e all’abbondanza dei ritrovamenti, che rappresentano importanti attività produttive legate ad una fitta rete di scambi economici che avvenivano tra la pianura e l’area alpina, nei quali il villaggio del Bostel era ampiamente coinvolto.
LA PROPOSTA CULTURALE
Vengono svolte visite guidate per gruppi o per scolaresche, durante tutto l’anno, su prenotazione.
Inoltre, così come sono già in atto presso il parco archeologico del Bostel, anche presso il museo vengono proposte attività didattiche per le scolaresche, dalla proiezione di audiovisivi su vari temi dell’archeologia allo svolgimento di laboratori didattici pratico-manipolativi, per approfondire le conoscenze sia sulla preistoria antica, sia sulla preistoria recente, sia sulla professione dell’archeologo.
Nel corso dell’anno, con un’intensificazione durante la stagione estiva turistica, si realizzano, oltre alle visite guidate, anche conferenze tematiche, mostre temporanee, seminari di approfondimento su vari temi della storia e dell’ambiente dell’Altopiano.